giovedì 16 aprile 2015

Pasqua a Lviv



La chiesa ortodossa a Leopoli fu eretta in onore della Dormizione della Beata Vergine Maria (Uspeńska/Успенська), ma nella città se ne parla solo come «la chiesa valacca» (Wołoska/Волоська), perché la sua prima versione fu finanziata tra 1547 e 1549 dal principe moldavo Alexandru Lăpușneanu. Dopo che essa bruciò nel 1571, fu ricostruita dal 1574 nella forma attuale dalla confraternità religiosa dei mercanti ortodossi della città, la Fratellanza Ortodossa Uspenska/Stavropigijska.

La Fratellanza, che gestiva anche la stampa e la scuola ortodossa della città, fu fondata dai mercanti ruteni, greci e moldavi di Leopoli negli anni 1530 per resistere meglio da una parte ai tentativi di assimilazione del Patriarca di Mosca – la Chiesa ortodossa dell’Ucraina di oggi era a quel tempo indipendente da Mosca, e soggetta solo al Patriarca di Costantinopoli –, e dall’altra parte alle aspirazioni della Chiesa cattolica polacca, che nel 1596 convertirà gran parte della Chiesa ortodossa nella Chiesa greco-cattolica, in unione con Roma. Anche il patrono principale della seconda chiesa era un principe moldavo, Ieremia Movilă, il padre del Metropolita di Kiev, Petro Mohyla, il quale, come ne abbiamo già scritto, lavorava sulla creazione di una Chiesa ortodossa rutena di spirito occidentale. Questo esperimento unico fu interrotto solo dalle disposizioni di russificazione di Pietro il Grande.

Non c’è da stupirsi, quindi, che l’aspetto della chiesa è diverso dal modello russo. Il campanile alto sessantacinque metri, che si chiama Torre Korniakt dal suo costruttore, il mercante cretese Konstantinos Korniaktos, rammenta torri urbane italiane, e anche le sue sculture seguono modelli rinascimentali. In linea con le precedenti aspirazioni di indipendenza, la chiesa appartiene oggi di nuovo all’autonoma Chiesa ucraina ortodossa, che resuscitò tre volte, nel 1921, 1942 e 1990, e che, alla pressione del Patriarcato di mosca, non è ancora riconosciuta da nessun’altra Chiesa ortodossa.

woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1 woloska1

Nel pomeriggio di Venerdì Santo la tomba di Cristo morto sulla croce si prepara nelle cappelle laterali delle chiese ortodosse e greco-cattoliche, ed è visitata in lunghe file dai credenti durante tutta la notte. Il giorno dopo tutte le famiglie della città, vestiti in costumi nazionali ucraini, vanno a piedi nel museo a cielo aperto delle chiese di legno rusine, dove la benedizione del cibo portato da loro in piccole ceste si svolge dalla mattina alla sera. Il cibo benedetto si mangierà domenica mattina, dopo la messa e processione di resurrezione di notte. Persino sul tavolo del buffet dell’albergo si può trovare pane e uova benedetta.


Benedizione del cibo nel museo a cielo aperto di Leopoli, 11 aprile 2015


woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2 woloska2

Nella chiesa ortodossa la gente comincia a raccogliere intorno alle undici e mezzo. Si diffondono tappetti sul pavimento di pietra, e si distribuiscono le bandiere di processione. La cerimonia inizia poco prima della mezzanotte al sepolcro santo, da dove il velo raffigurante il Cristo morto è sollevato e portato dietro l’iconostasi. A mezzanotte si annuncia la risurrezione di Cristo in mezzo a grande gioia, e comincia la processione per le strade di Leopoli. Si torna al cancello principale, che si apre una sola volta l’anno, appunto adesso, su richiesta dl Patriarca che porta la buona notizia. Noi ce ne andiamo all’una, ma nella TV locale vedo che la messa va avanti fino alle quattro del mattino.


Processione e inno di risurrezione ortodossi, Leopoli, 11 aprile 2015

woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3 woloska3

Nessun commento:

Posta un commento